fotografo venezia

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Porto di Venezia Marco Rizzo Giganti di ferro

Giganti di ferro

Ieri riguardando i diversi lavori svolti in questi anni, una serie di foto ha attirato il mio sguardo. La cartella Giganti di ferro mi ha attratto e non sono riuscito a resistere a ripercorrere le emozioni che ho vissuto quasi dieci anni fa.. Sono già passati dieci anni da quando mi è stata data la possibilità di seguire come fotografo ufficiale il Porto di Venezia. Fotografare la vita del ...
fotografia surrealista contemporanea

Nel prato verde

Fotografia surrealista contemporanea Venezia Una notte ho fatto un sogno, ho immaginato Venezia invasa dalla vegetazione. Il sogno era strano però perché non era abbandonata e in decadenza, come se l’uomo fosse sparito e la natura si fosse riappropriata dei luoghi di sua proprietà in precedenza; ma era raccolta e pulita con dei bellissimi prati verdi. Una fotografia surreale. Il ...
Sogni Underwater city Marco Rizzo Acquista opera d'arte

Sogni

La critica di Ernesto Cappelletto in occasione del mio primo catalogo “Nuovo inizio” della collezione Underwater city nel 2011. Molti ebbero a scrivere sulle città in genere e sono autori di peso come Calvino o Levinas ma grazie a queste foto di Marco Rizzo ho ritrovato la leggerezza del Nuovo Inizio. Sì, finalmente Venezia è sprofondata come volevano i futuristi ma ciò nonostante ...
Ruggero Maggi

Con acquatica voluttà

Artlantis by Marco Rizzo La critica di Ruggero Maggi per la mia installazione sul fondo della piscina del Belmond Hotel Cipriani di Venezia. Stavo riflettendo sull’opera di Marco Rizzo, questo giovane artista che conosco ed apprezzo da vari anni e che condivide con me l’amore per questa meravigliosa, metafisica città  chiamata Venezia. Nelle sue immagini realizzate con grande ...
Boris Brollo Marco Rizzo Underwater city

La memoria dell’acqua

La critica di Boris Brollo Collezione Underwater city Galleria Ravagna memoria omeopatica Muto con gli occhi dilatati per vederci meglio sotto l’effetto del “diving reflex” (riflesso dell’immersione) la bocca articolava parole senza suono. La memoria “omeopatica” dell’acqua diluiva e lavava l’immagine ispessendola nell’effetto lenticolare e tutto era così vivamente vero da sembrare nuovo e ...