Fotografia surrealista contemporanea Venezia

Una notte ho fatto un sogno, ho immaginato Venezia invasa dalla vegetazione. Il sogno era strano però perché non era abbandonata e in decadenza, come se l’uomo fosse sparito e la natura si fosse riappropriata dei luoghi di sua proprietà in precedenza; ma era raccolta e pulita con dei bellissimi prati verdi. Una fotografia surreale.

Fotografia surrealista contemporanea Marco Rizzo Nel prato verde

Il sentiero si diramava tra il prato verde, dove prima scorreva il Canal Grande, il cielo era terso e in molti approfittavano della giornata per una corsa attorno a quei palazzi che una volta si rispecchiavano sulla laguna.

Le gondole solcavano l’erba come se fosse acqua, mentre io camminavo nel prato verde, sentendo gli odori e ascoltando il fruscio del vento. Mi sono seduto a terra e mi sono lasciato andare lentamente sprofondando nell’erba umida, fissando il cielo azzurro senza nuvole.

Curioso come questo periodo di lockdown ci abbia fatto riflettere su quando pressante e pesante sia la nostra presenza su questo pianeta, un mese senza di noi e subito la natura ha ritentato di riprendere e ripulire i nostri spazi. Le città più inquinate al mondo hanno riscoperto il cielo azzurro e l’aria pulita.

Ad un tratto mi sono risvegliato, il prato è diventato il bianco delle mie lenzuola e tutto è finito… che bel sogno.

Fotografia surrealista contemporanea Venezia

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