Le Due Profondità
Autori emergenti italiani
Un romanzo evocativo, sospeso tra due mondi: acqua e terra, sogno e realtà. “Le Due Profondità” sta conquistando sempre più lettori. Abbiamo intervistato il suo autore per scoprire cosa si nasconde dietro questa affascinante storia.

Dove nasce l’idea di “Le Due Profondità”?
L’idea è nata da una riflessione sull’identità e sull’appartenenza. Mi interessava raccontare la storia di una protagonista che vive in un mondo sommerso — in tutti i sensi — e che, grazie a un incontro inatteso, si trova costretta a uscire dalla sua bolla e affrontare un cambiamento radicale. L’acqua è vita, ma anche limite. Volevo esplorare cosa succede quando siamo costretti a lasciare il nostro ambiente naturale e a reinventarci.
Il romanzo ha un tono poetico e visionario, ma anche molto umano. Chi è Lina, la protagonista?
Lina è una giovane donna che vive nella città sommersa, un luogo sospeso nel tempo e nello spazio. Ma Lina è anche ogni persona che si è sentita fuori posto. È curiosa, sensibile, combattuta. E quando incontra Luca, un uomo della superficie, deve fare i conti con le emozioni più profonde, e anche con le contraddizioni del suo corpo che non è fatto per quel mondo.

Il mondo sommerso è una metafora?
Assolutamente sì. Rappresenta tutte le realtà chiuse, protette, ma anche oppressive. Può essere una famiglia, una comunità, una condizione mentale. Lina si rende conto che esiste altro — la luce, le stelle, il cielo — ma scopre che la libertà comporta anche dolore e responsabilità.
Il libro tocca anche temi legati al corpo, alla maternità, al sacrificio. È stato difficile scriverli?
Molto. Alcuni passaggi sono stati emotivamente faticosi da scrivere. Ma volevo che fossero veri. Il corpo di Lina si trasforma, si ribella. La gravidanza, in particolare, è un punto di svolta narrativo: il bambino rappresenta un legame indissolubile tra i due mondi, e costringe Lina a prendere decisioni impossibili.
A chi consiglieresti “Le Due Profondità”?
A chi ama le storie profonde, con un tocco di mistero, poesia e riflessione esistenziale. A chi si è sentito almeno una volta in bilico tra ciò che è e ciò che potrebbe essere. E a chi crede che l’amore, anche se imperfetto, possa essere una forza capace di cambiare il destino.
Hai già in mente un seguito?
Sì esiste già un seguito, si chiama “La linea dell’orizzonte”, ma non posso svelare troppo. Diciamo che il bambino avrà un ruolo fondamentale nella prossima storia. E forse scopriremo che anche il mondo sommerso ha bisogno di cambiare.
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