Tratto da: La città morta di Marco Rizzo La città era un inferno di corpi, un fiume congestionato di persone che si muovevano senza ordine, spinte da una fretta inutile e senza direzione. Non c’era spazio per fermarsi, per osservare, per respirare. La pressione della folla costringeva tutti a procedere in avanti, come un gregge spinto da un pastore invisibile. I turisti avanzavano accalcati, ...