Nel nuovo mondo

La fotografia onirica di Marco Rizzo

Ad un passo da te, osservatore indistinto nella nebbia. Ad un passo da me, sagoma vagante tra le acque. Per ogni gesto compiuto, il riflesso tremolante in un’onda. Per ogni cauto movimento, una sensazione di vuoto.

Sono corpo immobile nella dinamicità dei flutti, e poco importa quanto spasimi di percorrere distanze, camminare, avanzare. Di poco immersa, sono sospesa, a metà tra la rena e una linea lontana, il fioco bagliore dell’orizzonte.

Il chiarore dell’alba mi pizzica, il vento graffia con mani gelide, avventandosi su carne nuda, umida, gocciolante. Abbranco i miei arti per contenere un calore soffuso, ma faccio i conti con i respiri della natura, i suoi sospiri sferzanti, i risucchi, la nebbia.

Il mare è un deserto, e le onde sono tempeste, nuvole di sabbia e vapore che accarezzano con intimi tocchi, cicloniche, turbolenti. La superficie ondivaga è uno specchio che trapasso con passi incerti, indagando tra le linee di una donna, alla ricerca di un’anomalia, della chiave all’enigma.

Potrei riempire centinaia di clessidre, ma in questo mondo non c’è tempo. Potrei ricoprire chilometri in pochi centimetri d’acqua, ma in questo mondo non c’è spazio.

Sono finita nel ventre profondo della mia immaginazione, ove non posso afferrare un appiglio, ma solo scivolare alla
deriva. Il viso tra le mani, brancolo nella mia inconsistenza.
Sono sola. Sono sola.
Smarrita in un sogno acquatico, erro.

Photographer: Marco Rizzo
Model: Kael
Text: Kael

La fotografia onirica di Marco Rizzo

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